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“Una palestra in una mano” 

C’era una volta, in un paesino lontano, un ragazzo di nome Nicholas. Il suo papà aveva una bellissima palestra e lui passava i pomeriggi a giocare con pesi e bilancieri. Un bel giorno, mentre correva tra un tapis roulant e una cyclette, un attrezzo rubò la sua attenzione. Era un kettlebell. Incuriosito, si avvicinò e lo sollevò da terra. Fu in quel momento che Nicholas scoprì la sua vera passione e da quel giorno lui e il kettlebell diventarono inseparabili. Iniziò ad allenarsi duramente e mentre faticava, sognava di diventare un campione e di portare il suo kettlebell sul podio.

 

Oggi quel sogno è diventato realtà e noi abbiamo avuto la fortuna di viverlo insieme a lui.
Ma facciamoci raccontare questa bellissima storia dal suo protagonista. 

 

Ciao Nicholas! L’ho raccontata bene la tua favola? 

Direi benissimo! Forse però possiamo aggiungere qualche dettaglio per far capire che è una storia vera. Allora, il mio papà si, aveva una palestra: la Dynamic Center. L’ha aperta nell’86: è stata la prima palestra a Trezzo sull’Adda. 

E si, io passavo quasi tutti i miei pomeriggi lì. Anche se non sono mai stato un fanatico della palestra, ho sempre fatto altri sport: basket, tennis e soprattutto rugby, che ho praticato per tantissimi anni, arrivando a giocare a buoni livelli e poi ho lasciato per lavoro.

È stato in quel momento che ho deciso di “fare un po’ di palestra”, per tenermi in forma, ovviamente da mio padre. Alla fine, mi sono appassionato e sono diventato istruttore. Insegnavo aerobica, spinning, fit box… Qui ho incontrato il kettlebell, prima come attrezzo e poi come sport. 

Quindi, non ero un ragazzino, ma comunque ero giovane e sognatore. Ma lo sono anche oggi!

Oh, siamo arrivati al dunque velocemente. Raccontaci di questa storia d’amore.

Era il periodo in cui il CrossFit era ancora sconosciuto. C’era una sola palestra a Milano dove si praticavano allenamenti funzionali stile CrossFit. Il proprietario era un tale Maddaloni e oggi quella palestra è diventata Atlex, il punto di riferimento più importante del CrossFit italiano. 

Niente, come dicevo io mi sono innamorato del kettlebell e ho deciso di iniziare a praticare e prendere la mia prima certificazione. Il mio primo coach era Antonio Saccinto che lavorava da Maddaloni ed era un atleta di Oleh Ilika (per chi volesse conoscere Oleh -> https://www.kettlebellsport.it/biografia), il mio attuale coach, oltre che atleta di fama mondiale di Kettlebell Sport e fondatore della Federazione Italiana Kettlebell Sport. 

Mi sono allenato per molto tempo e in contemporanea ho cercato di introdurre questa disciplina anche in palestra da mio padre, sfruttando il kettlebell all’interno di vari allenamenti funzionali. 

Avevo anche in progetto di trasformare la sala spinning della palestra di papà in un mini box di CrossFit, ma da lì a poco abbiamo ceduto la palestra e quindi il progetto non è andato in porto.

Ma io non ho perso la passione, volevo continuare ad allenarmi e allora vagavo di palestra in palestra con i miei kettlebell, in modalità profugo.

 

 

Ok, ma in tutto ciò, il CrossFit? 

Ecco, ci stavo giusto arrivando. Mentre facevo il profugo, una mia amica mi ha convinto a provare una classe di CrossFit. 

Ho iniziato con i weekend, perché lavoravo a Binasco e il box era a Bergamo. Non proprio comodo. Poi mi sono intrippato, cosa che succede a circa tutti quelli che fanno CF, e mi sono organizzato per poter frequentare qualche classe in più durante la settimana. 

Nel giro di qualche anno ho preso la certificazione L1 per diventare istruttore e sono partito con un po’ di classi, un po’ di programmazione e qualche garetta. Sono anche entrato nel Max Effort System: il team di CrossFit che ha portato Zenoni ai games. Quindi per due o tre anni ho fatto il finto atleta serio di CrossFit. 

Purtroppo o per fortuna, il lavoro mi ha portato a smettere per qualche mese. Ma appena possibile sono tornato a fare classi e da li a poco sono arrivato a CrossFit Tritium. 

Finalmente! Quindi hai iniziato qui come coach di CrossFit e poi hai introdotto il Kettlebell?

Esatto. Durante il lockdown facevo lezioni da casa tutte le sere: lo chiamavamo smartwodding. Gli atleti si erano portati a casa gli attrezzi per poter continuare la programmazione da remoto, attrezzi tra cui i kettlebell. Io nel frattempo avevo ripreso ad allenarmi assiduamente con i kettlebell e allora una sera ho pensato “ma perché non facciamo una classe di Kettlebell Lifting?”.  

L’ho proposto ai ragazzi, preparando una programmazione di 3 mesi con l’obiettivo finale di imparare lo snatch. 

Prima lezione: un disastro! Il problema è stato che i kettlebell che gli atleti avevano a casa servivano a fare CrossFit, quindi erano pesanti. Perciò dopo la prima lezione erano tutti distrutti. Ma non si sono arresi, anzi, al rientro al box mi hanno chiesto di continuare con la programmazione. 

Così è nata prima la classe di Kettlebell Lifting e poi il nostro team ufficiale: KBL Tritium. 

Nel frattempo io ho ripreso i miei studi: ho rifatto la certificazione, questa volta con Oleh. Primo sogno, check!  

Da quel momento ho dedicato sempre più tempo al Kettlebell Lifting. Insegno ancora CrossFit, tutte le sere alle 20.00, ma mi alleno praticamente solo con i kettlebell e devo ammettere che la dedizione ha portato i suoi frutti. 

Non parlo solo di premi e vittorie, ma soprattutto di soddisfazioni personali, tra cui la più importante: essere riuscito a trasmettere la mia passione agli atleti del box, che oggi sono davvero coinvolti, lavorano sodo, hanno voglia di imparare e migliorarsi e fanno anche le loro prime gare. 

Ok a questo punto ho due domande: vado con la prima. Mi sembra ovvio che il kettlebell non è la tua unica passione, c’è anche l’insegnamento. Cosa ti da insegnare?

Si, vero insegno da tanto e l’ho sempre fatto con tantissima passione, cercando di far divertire e di divertirmi! Per esempio, mi ricordo che quando lavoravo in palestra facevo dei Boot Camp al parco, dove portavo tutti gli attrezzi per far allenare il mio gruppo all’aperto. 

Mi è sempre piaciuto tantissimo, mi da un’emozione pazzesca. 

Perché? Perché penso che l’attività fisica fatta bene, faccia sentire tutti meglio e l’idea di poter migliorare anche solo un pochettino la vita di qualcuno, è incredibile. Quando vedi qualcuno sorridere perché è riuscito a fare un esercizio che prima sembrava impossibile, o il viso rilassato di chi porta a termine un duro allenamento. Tutto questo regala una sensazione impagabile.  

Infatti, gli “alunni” che preferisco sono proprio quelli che pensano di non potercela fare e che magari davvero all’inizio hanno grandi difficoltà. Ecco, vedere i loro miglioramenti mi riempie il cuore di gioia. È la prova che nella vita nulla è impossibile. Basta la volontà… E un coach fenomenale come me! 

Scherzo, però sicuramente una parte importante del coaching è passare questo concetto: puoi farlo, devi solo volerlo.

Due: cosa ti ha conquistato così tanto del kettlebell, ma soprattuto cosa ha conquistato i ragazzi del box? 

Immagina di avere 64 kg, ma anche solo 48 kg, che ti schiacciano il torace e per 10 minuti tu devi portare questo peso opprimente sopra la testa e poi di nuovo a schiacciarti il petto. Si capisce quanto è sfidante? Non solo a livello fisico, ma soprattutto mentale! Fantastico. 

Il Kettlebell è un lavoro in cui devi mettere tutto te stesso. Letteralmente e metaforicamente dalla testa ai piedi. Devi superare i tuoi limiti e non mollare mai. 

Credo che sia uno degli sport più faticosi e provanti, soprattutto man mano che il carico sale. 

Apprezzo anche tantissimo il fatto che sia una disciplina molto tecnica. Sono un grande fan della tecnica, che è fondamentale per allenarsi bene e in sicurezza. Come dico sempre in tutte le mie classi: tecnica, intensità e poi carico.

Nonostante questo, il Kettlebell Lifting rimane uno sport per tutti: non serve essere un atleta esperto per usare il kettlebell. Anzi, si usa spesso come attrezzo anche nelle classi di CF e di funzionale e consente di fare mille esercizi diversi. 

“È una palestra in una mano”

come dice Pavel Tsatsouline, che è solo uno dei più grandi allenatori di Kettlebell a livello mondiale. 

Poi mi piacciono i movimenti, il clima che c’è nelle gare… Mi piace tutto, è uno sport bellissimo. Non lo penso solo io, non è un caso che i ragazzi al box si siano appassionati. Hanno percepito le potenzialità di questa disciplina e anche i benefici. 

Per esempio, a loro è stato molto utile anche per la programmazione di CrossFit: da quando hanno iniziato a fare Kettlebell Lifting hanno rafforzato core, schiena, spalle e sono quindi riusciti ad incrementare i carichi negli allenamenti di CrossFit. 

Hai detto che ti piace il clima che si percepisce nelle gare. Che clima c’è? Cosa si respira? 

Si respira voglia di fare gruppo, di confrontarsi e di lavorare insieme per crescere. Anche nelle prime gare di CrossFit era così: c’era lo stesso spirito di community.

Anche ai mondiali l’ho sentito. Che emozione condividere questo momento con i membri della tua nazionale, ma soprattutto con atleti di tutto il mondo! Cera voglia di stare insieme, di fare festa … ci si scambiavano le maglie. C’è voglia di supportarli a vicenda per far crescere questo sport.

Era ora che citassi i mondiali! Si legge in tutte le righe di questa intervista che il Kettlebell, sia a livello di insegnamento che di sport in se, ti ha regalato e continua a regalarti grandi soddisfazioni. Quest’anno ne è arrivata una davvero incredibile: partecipare ai mondiali. 

Fin da ragazzo, ho sempre sognato di fare qualche gara, ma mai mi sarei immaginato di salire in pedana con gli stessi atleti che guardavo su internet. 

L’emozione che ho provato è stata indescrivibile. Essere circondato da atleti fenomenali, professionisti incredibili. È stata la prima gara per cui ero davvero agitato. 

Però, quando sono salito in padana, mi sono sentito a casa: ero esattamente dove volevo essere e mi sono sentito a mio agio. Come sempre concentrato, sul tempo e sui giudici. 

Purtroppo non sono riuscito a portarmi a casa il risultato che mi ero prefissato, ma sono felice! 

Innanzitutto perché mi sono comunque portato a casa tantissime emozioni e soddisfazioni, tra cui un bel bronzo! Credo di aver reso orgogliose diverse persone, il mio papà in primis e penso anche gli atleti del box, che hanno fatto un tifo pazzesco. Li sentivo fino in Portogallo!

Poi perché io non vedo sconfitte, ma nuovi traguardi per cui continuare a lavorare.

Finita una gare se ne fa un’altra!

Assolutamente, quindi la prossima?

Ancora non lo so: ci sarebbe il trofeo di Turbigo, ci sarebbero gli europei in Polonia. Sto studiando insieme al mio coach la migliore strategia per arrivare ai miei obiettivi, che per quanto mi riguarda sono molto più importanti dei trofei. 

E quali sono i tuoi obiettivi?

Primo, conquistare il Candidate Master Sport (CMS) che non sono riuscito a prendere ai mondiali. Questo è il massimo riconoscimento che posso ottenere e per raggiungerlo devo SOLO fare 360 ripetizioni di One Arm Long Cycle con il kettlebell da 24 kg, che sarebbe la mia specialità oltre che la mia passione. Facile no? 

Secondo, mi sono dato un paio di anni per arrivare a fare i 30 minuti di OALC con 32 kg.

Terzo: il Master of Sport, che si ottiene solo alzando i kettlebell da 32 kg. Ci vorrà parecchio, ma chiude un bel percorso su questa specialità. 

Infine, sto continuando a lavorare con il doppio Kettlebell, sempre nel Long Cycle, e non mi dispiacerebbe introdurre, oltre alla mezza maratona, anche questa disciplina nel mio programma di gare. 

A livello di coaching invece sto preparando il livello 2 di Istruttore Kettlebell Lifting. Non ho ancora fissato una data precisa per l’esame, ma direi che potrebbe essere entro metà 2023. 

E invece con il box, che progetti hai per il futuro?

Ma certo! Questo è l’obiettivo più importante di tutti! Voglio proseguire nella diffusione di questo sport e dare il mio contributo alla sua crescita. A questo pro, abbiamo deciso insieme agli altri coach di CrossFit Tritium di aggiungere al calendario una classe di Kettlebell Lifting base, che sarà probabilmente il giovedì alle 19.00. 

Voglio far partecipare chiunque, voglio lanciare forte e chiaro il messaggio che il Kettlebell Sport non solo è un’attività che possono fare tutti, ma soprattutto è UTILE PER TUTTI! 

Perfetto, allora chiudiamo con un bell’annuncio per il nuovo corso di Kettlebell Lifting, che poi io sfrutterò per i social media! Pronto? Vai: 

La vita è dura, ma tu puoi diventare più duro: vieni a provare il nuovo corso di Kettlebell Lifting a CrossFit Tritium! 

Impara a sopportare la fatica, apprendi i segreti della forza e della resistenza, ma soprattutto cogli l’occasione per regalarti delle soddisfazioni immense. 

Che ne dici? 

Dico che chi non si iscrive, è perduto!

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