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WonderErika e il segreto per sollevare il mondo

Con la nostra seconda intervista, vi presentiamo coach Erika. Tanto giovane quanto preparata, lei è la prova vivente del fatto che se hai un obiettivo, nel CrossFit e nella vita, l’unica cosa che ti serve per raggiungerlo è la volontà. 

Ciao Erika! Partiamo da qui: la somiglianza con Wonderwoman è impressionante, hai anche i capelli ricci! So che sei una fan Marvel, ma ti capita mai di sentirti un po’ Wonderwoman? 

Grazie per questa supereroica visione di me. In verità sono più gli altri che me lo fanno notare, non posso negare che la cosa mi gasi parecchio. Io sinceramente mi sento solo Erika: una ragazza che ama quello che fa e cerca di trasmettere la sua energia e passione a chi la circonda. Non mi sento fortissima, tantomeno imbattibile, nonostante la prestanza fisica, che comunque è un’armatura bella quanto utile a proteggere il mio lato più sensibile. 

Detto ciò penso che la tutina di Wonderwoman mi starebbe bene! E, scherzi a parte, sapere che per certe persone posso essere un modello, come lo è lei, mi gratifica molto.

Allora, di Wonderwoman qualcosa sappiamo, raccontaci qualcosa anche di te! 

Ho 22 anni, studio fisioterapia a Milano e quest’anno dovrei concludere questo percorso. Insegno crossfit a grandi e piccini e nel tempo libero sono un’atleta agonista di weightlifting. 

Giovanissima e già coach! Da quanto collabori con CFT? Come ci sei arrivata?

Sono ufficialmente coach dal 2019, quindi sono ormai più di 3 anni che collaboro con CrossFit Tritium, il box che mi ha dato l’opportunità di fare esperienza nel mondo del coaching così presto. Ho conosciuto i proprietari, Giuseppe e Stefano, in un’altra palestra che faceva allenamenti a circuito simil crossfit, e appena ho scoperto che avevano aperto un box ufficiale nel mio paese li ho contattati e nel giro di un paio di mesi sono diventata parte dello staff, nonostante avessi solo 19 anni. 

Ti piace insegnare? I tuoi allievi sono “bravi” si comportano bene o si approfittano della tua giovane età? 

Avendo una madre insegnante ho sempre pensato che mai nella vita avrei voluto esserlo a mia volta. Mi sono sempre chiesta cosa ci trovasse lei nel ripetere allo sfinimento le stesse cose e quale fosse la motivazione che la spingesse a continuare nonostante magari non sempre ottenesse i risultati sperati. Poi ho provato sulla mia pelle e mi sono innamorata di quest’esperienza.
Amo insegnare perché mi permettere di trasmettere l’immensa passione per questo sport a persone che magari non ne hanno mai praticato uno: riuscire a coinvolgerle, appassionarle,  vedere i risultati fisici e le abilità che acquisiscono grazie ai miei insegnamenti mi riempie di una gioia inspiegabile. Non è stato semplice riuscire ad essere riconosciuta come figura valida da persone molto più grandi di me, all’inizio facevo fatica ad impormi e farmi ascoltare. Ho dovuto imparare anch’io. Ma insistendo, sbagliando e correggendomi, piano piano sto acquisendo sempre più riconoscenza da parte di tutti gli allievi anche quelli ben più grandi.

So che insegni anche ai bambini! Dicci la verità, con chi ci vuole più pazienza?  

Il Crossfit è una disciplina che possono fare tutti e a tutte le età. CFT mi ha permesso di poterlo insegnare anche ai bambini dai 3 ai 10 anni. Sincera? I bambini ascoltano molto di più degli adulti, basta saperli prendere. Poi sono spontanei, senza freni e senza paure, quindi si buttano e provano tutto e quando capita che siano spaventati da qualcosa, li aiuto a superarla e loro si affidano a me ciecamente. Gli adulti hanno molti più freni nell’uscire dalla comfort zone, ovviamente, quindi alla fine devo armarmi di molta più pazienza con i grandi ma anche loro mi regalano enormi soddisfazioni.

Come sei arrivata fino a qui? Raccontaci la tua storia con il CrossFit! 

Pratico sport da quando sono nata. A 6 anni ero ginnasta agonista e questo mi ha aiutata molto nel crossfit. Ho praticato diversi sport, sempre a livello agonistico e accumulato tante vittorie nel corso degli anni. Questo fino alle superiori.  Per favorire lo studio, mi sono completamente fermata e di conseguenza ho iniziato a prendere parecchio peso e odiare il mio corpo. Un storia che molti adolescenti conoscono bene. 

Un giorno un mio amico mi ha convinta ad andare nella sua palestra, dove facevano allenamenti a circuito, molto simili ai wod.  Ho iniziato perché avevo bisogno di piacermi di nuovo, infatti ho perso 10 kg nei primi 6 mesi e fiera di questo risultato, mi sono appassionata.  Questa passione mi ha poi aiutata tantissimo in un momento molto buio, è stata la motivazione che mi ha spinta ad andare avanti. Posso dire che il CrossFit mi ha salvato la vita e CFT mi ha dato l’opportunità di ricostruirne una nuova. Finalmente sono tornata un’atleta: non solo fisicamente, ma anche mentalmente e psicologicamente, con tutte le emozioni e il sacrificio che questo comporta ogni giorno, perché il CrossFit è una sfida quotidiana contro se stessi e i propri limiti.

E adesso, che rapporto hai con questo sport? 

Una parte fondamentale della mia vita, la mia più forte e genuina valvola di sfogo. Il CrossFit mi permette di mettermi alla prova ogni giorno, come insegnante e come atleta. Mi mette in contatto con persone nuove, dagli ambienti più disparati, tutti accomunati dalla stessa passione. In più, mi ha dato delle valide e forti basi per aprirmi un’altra strada: il weightlifting. Uno sport riconosciuto dal comitato olimpico italiano che mi permette di confrontarmi con i più forti atleti d’Italia. 

Poco più di un anno fa, il Covid mi ha messa un po’ alle strette: da un lato volevo continuare a fare crossfit, ma a casa da sola è difficile; dall’altra il mio attuale allenatore di pesistica mi ha lanciato una sfida “vedo del potenziale, se ti fidi di me, ti  porto a gareggiare ai campionati Italiani”. Quattro mesi dopo ero a Roma per i campionati italiani Assoluti di pesistica. Si capisce alla fine cos’ho scelto. 

Cosa ti piace di questo sport? Cosa ti ha fatta innamorare del bilanciere? 

Quello che amo del weightlifting è l’emozione: il brivido di adrenalina che ti regala una alzata è difficile da spiegare, ma ci provo: la pesistica è uno sport e come tale per arrivare a certi livelli devi dedicarci tempo, testa e fisico, il sacrificio è importante, come per ogni atleta. I risultati di questo sono tangibili solo nel momento in cui migliori il tuo record personale nelle alzate. Non so se si riesca ad immaginare l’emozione di vedere i frutti del duro lavoro solo lì, giocandosi tutto con una singola alzata. 

Cosa invece non ti piace o cambieresti. Se c’è…

Il weightlifting è una disciplina sportiva particolare, ti mette davanti a situazioni piuttosto tassanti a livello psicofisico: si fanno sempre le stesse cose, quindi più vai avanti più fai fatica ad essere soddisfatto dell’allenamento e pretendi sempre di più.
Ma fin da piccola, il mio motto è sempre stato “sudore e lacrime”, lacrime di gioia. Magari non all’inizio, ma sicuramente con il duro lavoro si ottengono i risultati sperati e a volte anche quelli inaspettati.  Quindi per me è perfetto così, perché io lo capisco e lo apprezzo proprio per questo. 

Quando parli di sacrificio e di fatica, nomini sempre il fisico. La pressione non è solo psicologica, ovviamente anche fisica e così il sacrificio. Fare CrossFit e pesistica ad alti livelli, implica ovviamente avere un certo fisico. 

Un fisico che spesso si scontra con una mentalità plagiata da retaggi culturali patetici, di cui però facciamo fatica a liberarci. Soprattutto quando si parla di donne. 

Ti sono mai state fatte osservazioni di questo tipo? Ti hanno mai detto “è roba da uomini” o “sei troppo muscolosa, non è femminile”?

Per fortuna il crossfit si sta sempre più diffondendo nel mondo e di conseguenza anche la fisicità che questo sport porta con se. L’ignoranza ovviamente è sempre dietro l’angolo: spesso mi viene chiesto cosa ci provo a fare uno sport che mi porta ad essere “un uomo” oppure “sei una donna, forse dovresti puntare ad avere un fisico più aggraziato”. Personalmente, il CrossFit mi permette di esprimermi molto come donna e come atleta, quindi non do minimamente peso a queste voci. 

Per me non esistono cose da uomini o da donne. Esistono scelte e modi di vivere queste scelte: lo sport è una passione che scegli di portare avanti, è un gruppo che scegli di frequentare e in base a come scegli di viverlo, il tuo fisico si adatta di conseguenza.

Al di là di questo, come dicevo, con il boom del fitness degli ultimi anni anche i modelli fisici del crossfit stanno prendendo piede e noto con piacere che molti standard sono quasi completamente superati. Siamo nella direzione giusta e io continuerò a battermi perché si mantenga questa via. Stiamo passando dal giudizio all’ammirazione nei confronti di questi nuovi modelli è un bene!

Cosa vorresti dire alle donne che sono fissate con il fisico da rivista e che dicono “No CrossFit no, io non voglio diventare grossa”?  

Crossfit è uno sport ad alta intensità che richiede l’apporto di energia. Indovinate da dove estrapoliamo la maggior parte di energia?  Dal grasso corporeo. Quindi il crossfit non fa altro che modificare la composizione corporea, riducendo il grasso, che viene bruciato in allenamento, e portando in evidenza il muscolo. Questa si chiama definizione corporea e non ha nulla a che vedere con l’essere grossi. 
Ogni fisico è diverso e ognuno reagisce allo sport in modo diverso, anche in base a come sceglie di affrontarlo. Quello che posso affermare con certezza assoluta è che il crossfit è un’ottimo allenamento funzionale, che aiuta nelle attività di tutti i giorni e regala tonicità muscolare e gioia. 

Alle donne che mi dicono “io non voglio mica diventare grossa come te”, rispondo ridendo “e non hai neanche la minima speranza!. Innanzitutto perché io parto avvantaggiata da una costituzione importante, poi perché mi alleno da anni e seguo una dieta apposita. Io sono un’atleta professionista. Non basta certo un anno di snatch a 30kg per diventare come me!

Credo che essere donna sia una scelta, così come che donna essere. Non c’è un modo giusto o sbagliato, ogni scelta merita rispetto, senza pregiudizi. La donna che scegli di essere, a cui ambisci, non dovrebbe essere una foto da copertina, ma il riflesso del tuo passato, del tuo carattere, del tuo essere te  stessa e poterlo esprimere in completa libertà.
Non è facile, assolutamente. La cosa che mi ha aiutata è stata ritrovarmi ad essere parte di un gruppo. L’unione fa la forza, nel mio caso con il CrossFit ho trovato il mio gruppo di appartenenza. 

Cosa vorresti dire alle donne in generale? 

Il fisico è il riflesso della mente. Tutte noi siamo sottoposte alle stesse identiche paranoie: ci guardiamo e vediamo sempre e solo quelli che pensiamo essere difetti, ma che in realtà non sono altro che nostri segni distintivi come donne e come persone.
Bisogna imparare a vedere il corpo come lo strumento che vi permette di suonare la vostra musica preferita. Solo così, con questa consapevolezza, si riesce a rispettare e amare se stessi.
Adattate la vostra vita a quel fisico, quello che vi permette di fare ciò che vi rende felici, non sprecatela a sognare di avere una corporatura che non vi appartiene.
Imparate ad ascoltare il vostro corpo e non a reprimere in suoi bisogni. Il vostro fisico è espressione di voi, pregi e difetti. Siatene fiere!  Se vi permette di fare ciò che più amate, amatelo di conseguenza e proprio come nelle relazioni si imparano ad apprezzare anche i “presunti” difetti, la stessa cosa vale con noi stessi. Anzi di più. 

Sembri molto sicura del tuo essere donna ora. Ma ci hai raccontato di un rapporto complicato con il tuo fisico, ma quando il CrossFit è entrato nella tua vita qualcosa è cambiato. Ma c’è mai stato un momento in cui hai titubato anche di questa nuova fisicità? Dello sport che avevi scelto? Ti ha mai spaventata l’idea di diventare “grossa”?

Io sono nata grossa! La mia costituzione è questa: da piccola ero sempre tra i bambini più massicci e in adolescenza ero sempre la più stazzata del gruppo. Poi ho avuto un momento in cui mi sentivo non più grossa nel modo giusto, non stavo bene con me stessa. Quello è l’unico grosso che mi abbia mai spaventata.
Non ho scelto il CrossFit per il fisico che comporta, all’inizio volevo solo dimagrire e non ero totalmente consapevole di cosa sarebbe successo. Ora, ho piena coscienza del mio corpo e dei miei muscoli, sono loro che mi permettono di fare quello che amo, di vincere le gare e di sollevare 100 kg.   Per questo non ho mai avuto dubbi o esitazioni, anzi sono stata piacevolmente sorpresa del fisico che questo sport mi ha regalato, tonico, salutare e atletico e punto sempre a migliorarlo in ottica di quello che poi mi permette di fare. 

Mi sembra lecito dire che dai la biada a parecchi bulletti muscolosi … 100kg? 

Sollevo sicuramente tanto, ma da atleta di pesistica sono ben istruita a non accontentarmi mai. Indicativamente nello Snatch sono prossima agli 80kg e nel Clean&Jerk ai 100Kg, che sono gli obiettivi… di quest’anno.

Ma questa forza, per te, è solo questione di muscoli? 

Penso che sia esattamente il contrario: i miei muscoli non sono la mia forza, ma solo l’espressione tangibile di questa. La forza è mentale: senza testa non c’è costanza, senza costanza non ci sono risultati. In sostanza: senza forza mentale non c’è vera forza fisica. Infatti in gara, atleti della stessa categoria hanno tutti bene o male la stessa muscolatura e la stessa forza quindi partono praticamente alla pari, alla fine però a vincere è solo il più forte mentalmente.

Di recente ho visto “Encanto”, il nuovo film della Disney. C’è un personaggio, Luisa, che mi ricorda molto te e questa tua filosofia. Tra l’altro, leggevo che contrariamente a quanto si pensava, Luisa ha spopolato! Tutte le bambine vogliono essere lei! 

Secondo te, perché le bambine di oggi vogliono essere Luisa? Cosa sta cambiando? Tu chi volevi essere da piccola? 

Oggi le bambine vorrebbero essere lei perché trovano in lei una figura positiva, felice, serena e soprattutto fiera di essere così com’è. Una donna libera. Questo mette totalmente in secondo piano il suo aspetto. Se si pensa che noi siamo cresciuti con Cenerentola, Biancaneve, Ariel… che per quanto eroine rappresentano comunque uno stereotipo di donna, direi che i tempi sono decisamente cambiati, a mio parere in meglio. Essere limitati nell’infanzia, che dovrebbe essere l’età di massima libertà espressiva e di immaginazione, ha le conseguenze che viviamo oggi: una testa piena di pregiudizi, difficili da smontare. 

Io ero una bambina sicuramente già avanti: tutte aspiravano ad essere principesse, io sognavo di essere Tarzan, perché volevo vivere totalmente “nuda”, cioè libera. Senza dovermi nascondermi dietro stereotipi imposti dalla società come i vestiti delle principesse. Essere così fuori dagli schemi fin da piccola non mi è stato di molto aiuto, ma finalmente a distanza di 22 anni ho raggiunto il mio sogno. Sono Tarzan! Non giro in tanga, ma mi sento libera di mostrarmi per quella che sono e soprattutto, dovreste vedermi arrampicare sulla corda!

E adesso chi vorresti essere? Hai una persona a cui ti ispiri? 

Adesso prendo come modello le atlete di crossfit ma perché avere un obiettivo rende più semplice e motivante il processo. In realtà io passo dopo passo, anno dopo anno, acquisisco sempre più libertà e divento sempre di più quella che fin da piccola volevo essere e che voglio essere ora. 

E un domani? Chi o cosa vorresti essere/rappresentare? Quali sono le tue ambizioni, i tuoi sogni? Cosa ti aspetta nel futuro? 

Sogno di riuscire ad avere davvero un grosso, come me, impatto sulle persone che mi circondano, nei diversi aspetti della mia vita: dalla fisioterapia, al coaching, ma anche nelle amicizie.  Mi piacerebbe poter aiutare e guidare le persone nel percorso che anch’io ho fatto, per portarle ad amare e rispettare il loro corpo. Questo è il grande ideale, più nel concerto punto ad essere una fisioterapista a bordo campo di una squadra nazionale, e seguirla in giro per il mondo e ovviamente a continuare insegnare e a praticare questo sport per mantenere il mio fisico e la mia mente in salute.

Beh, allora noi ti facciamo un grande in bocca al lupo! Vuoi chiudere in bellezza con il tuo motto? 

Non è questione di usare i muscoli, è solo questione di usare la testa! Con il metodo giusto si può davvero sollevare il mondo e con il giusto entusiasmo, si può farlo divertendosi.