Allenarsi da malati: questione di coraggio o di stupidità?

Allenarsi da malati: questione di coraggio o di stupidità?

Quando si è malati ci si può allenare? Cosa succede se mi alleno con l’influenza? Quando è ok fare attività fisica nonostante qualche malanno e quando invece è da evitare? 

Insomma: se sto male, posso fare sport oppure è meglio riposare?

 

Anche quest’anno è arrivato il periodo dell’influenza: se ci siamo (quasi) liberati del covid, i così detti malanni stagionali continuano però a colpire imperterriti. Per fortuna nulla di grave: nella maggior parte dei casi si tratta del solito raffreddore, qualche colpo di tosse e due linee di febbre. Insomma, un po’ di influenza: roba trita e ritrita! 

Ma, nonostante ormai siamo abbastanza abituati, spesso ci chiediamo ancora se sia il caso di allenarci quando siamo ammalati. 

Fare attività sportiva quando si ha l’influenza, il mal di stomaco e in generale si sta male è “giusto”? O si corre il rischio di peggiorare la situazione? 

Non per essere banali, ma DIPENDE! 

Non esiste una risposta definitiva: bisogna fare una valutazione dei sintomi e del tipo di allenamento che vogliamo affrontare.

 

Cerchiamo quindi di capire quando fare sport da malati è possibile, o addirittura utile, e quando invece bisogna fermarsi e prendersi il giusto tempo per tornare in forma. 

Alla base di tutto, c’è una discriminante fondamentale. La domanda che bisogna sempre farsi è: cosa mi dice il mio corpo? 

Il nostro corpo ci manda tantissimi segnali: ci comunica quando siamo stanchi, quando siamo troppo deboli, quando abbiamo bisogno di riposarci. Dobbiamo imparare ad ascoltare questi segnali e agire di conseguenza.

 

Eh si, perché anche se l’esercizio fisico regolare rinforza il sistema immunitario e riduce il rischio di ammalarsi, quando ci si ammala non sempre fare sport è la risposta giusta.

 

Ad esempio, la febbre, è proprio uno di questi segnali. Infatti, con la febbre, è caldamente sconsigliato fare attività fisica. Questa condizione aumenta il rischio di disidratazione che potrebbe peggiorare e prolungare il decorso della malattia. Inoltre la febbre ci “abbatte”: la nostra forza diminuisce nettamente, così come la resistenza, compromettendo la coordinazione e la pulizia dei movimenti e aumentando il rischio di farsi male!

 

 

Anche la tosse potrebbe essere un semaforo rosso. Quando è persistente  ci impedisce una respirazione profonda e corretta, che è indispensabile per tenere a bada la frequenza cardiaca già sotto stress per l’allenamento. 

 

 

I dolori allo stomaco, con la sintomatologia che si portano dietro (nausea, vomito, diarrea e chi più ne ha più ne metta), sono un terzo divieto. Un po’ come la febbre, causano debolezza e disidratazione ed è quindi sconsigliato fare attività fisica, che andrebbe solo a peggiorare la situazione.

 

Per l’influenza, vale un po’ lo stesso discorso della febbre: è una malattia contagiosa e debilitante. Anche senza febbre, chi ha l’influenza corre il rischio di disidratazione. Quindi, meglio non allenarsi con l’influenza: il rischio è quello di prolungare la tortura!

 

Quando invece abbiamo un lieve raffreddore, un po’ di mal di testa, una leggera tosse o un cicinin di mal di gola, possiamo tranquillamente andare avanti con la nostra routine di allenamento. Anzi, allenarsi quando si ha il raffreddore per esempio, può essere un buon modo per sbloccare i passaggi nasali e respirare meglio. 

Magari, quando siamo malaticci, è il caso di diminuire un po’ l’intensità, sicuramente è il caso di bere tanto e restare sempre idratati e ancora più sicuramente è il caso di coprirsi bene e stare attenti a non prendere freddo, che potrebbe essere il colpo di grazia definitivo che NON vi serve!

 

 

In generale, si dice che se i sintomi sono circoscritti al di sopra del collo (naso chiuso o raffreddore) ci si può allenare anche da malati, se pur a un’intensità ridotta. Se invece i sintomi sono sotto il collo (nausea, dolori muscolari, febbre, tosse insistente …) meglio NON allenarsi: RIPOSO tassativo! 

 

E una volta guariti? Come si procede?

Con calma! Lasciamo che il nostro corpo si riprenda del tutto prima di tornare ad allenarci dopo una malattia. Non dobbiamo avere fretta, qualche giorno di pausa non ci ucciderà, anzi: attendere di essere completamente guariti eviterà brutte ricadute e altri giorni di fermo! 

Una volta che i sintomi diminuiscono, possiamo piano piano cominciare a reintegrare l’attività fisica nelle nostre giornate. SENZA ESAGERARE, aumentando gradualmente l’intensità: il primo giorno di ripresa l’allenamento dovrebbe essere a bassa intensità e più breve del solito. 

In questa fase di recupero è normale sentirsi deboli e fare molta più fatica ed è quindi ancora più importante ascoltare il nostro corpo, cogliere i famosi segnali e non fare andare oltre.